Paesi Bassi ancora senza Governo
Sono passati oramai 3 mesi dalle elezioni del 9 Giugno nei Paesi Bassi e le trattative per formare un governo stabile che possa guidare l’Olanda in tempi di crisi sono tutt’altro che facili. L’opzione che il VVD, partito vincitore delle elezioni, continua a proporre e’ quella di un governo di minoranza con il CDA e con l’appoggio esterno del PVV dell’islamofobico Geert Wilders.
Questa composizione di governo non convince molte persone: la Regina non sembra vedere di buon occhio una Governo di minoranza e ha auspicato piu’ volte la formazione di una coalizione di Governo stabile e duratura. Molti parlamentari del CDA hanno espresso le loro perplessita’ nel partecipare ad un Governo dove Wilders puo’ fare il bello e il cattivo tempo e anche molti parlamentari dello stesso VVD di Mark Rutte lamentano il fatto che pur di diventare Primo Ministro, Rutte stia pagando un prezzo troppo alto all’islamofobico PVV.
E cosi’ il Parlamento dei Paesi Bassi brancola ancora nel buio a causa della testardagine di Mark Rutte che vuole a tutti i costi formare un Governo di centro-destra considerando Wilders un valido alleato. Formare un Governo di minoranza con l’appoggio di Wilders significherebbe, di fatto, lasciare in mano al PVV l’ago della bilancia rispetto a questioni molto spinose in ballo nei Paesi Bassi.
Wilders ha infatti annunciato di essere disponibilissimo ad sostenere le proposte di legge che porteranno all’approvazione di un piano “anti crisi” ma ha messo in chiaro che non intende cambiare le sue idee riguardo l’Islam. Questo fa intendere che Wilders potrebbe tranquillamente ricattare il futuro Governo per ottenere quello che vuole: il ban del Corano, l’introduzione di una tassa sul velo islamico, la creazione di una anagrafe etnica e una piu’ rigida regolamentazione riguardo l’immigrazione.
