I coffeeshops Rokerij chiudono!
Da lunedì i coffeeshops della catena Rokerij (4 ad Amsterdam) verranno chiusi! Durissimo colpo per la liberale Amsterdam e anche per gli amanti della catena dei Rokerij che con il loro stile orientale e luci soffuse sono stati da sempre tra i miei coffeeshops preferiti.
La loro chiusura arriva in un momento molto delicato nel quale si discute ancora della controversa legge che dovrebbe chiudere i coffeeshop a tutti i turisti per trasformarli in veri e propri club per soli soci. In realtà la chiusura dei Rokerij ha poco a che fare con questa legge ma e’ abbastanza difficile non pensare che la loro chiusura sia stata dettata anche dall’ondata di repressione che si sta provando ad attivare contro i coffeeshops.
I Rokerij verranno chiusi “grazie” ad una legge che autorizza le municipalità olandesi (in questo caso il comune di Amsterdam) a revocare la licenza di un coffeeshop nel caso in cui si abbiano seri indizi che lo stesso coffeeshop venga usato per attività illecite. Il motivo della chisura e’ il coinvolgimento di uno dei proprietari del Rokerij in attivita’ illecite.
Al momento il propietario e’ in carcere arrestato per… udite udite, traffico internazionale di stupefacenti. Mentre il consumo e lo spaccio e’ regolamentato in Olanda, come le sostanze vendute nei coffeeshop arrivino li’ e’, invece, non regolamentato… Questo gap nella giustizia olandese porta a controsensi come questo: chiudere un coffeeshop perche’ il suo proprietario spaccia, insomma, una cosa senza senso.
Passando al freddo resoconto dei fatti, la polizia accusa il proprietario del Rokerij di essere il destinatario di una spedizione di 250 chili di cannabis dalla Gran Bretagna (fermata alla dogana) e di due spedizioni provenienti, invece, dalla Germania. Inoltre il proprietario risulta essere anche il proprietario di un capannone dove e’ stato trovato un piccolo laboratorio per droghe chimiche.
Solo alla fine del processo si scoprirà se le accuse siano vere o no, nel frattempo rimangono tutte le perplessità su un sistema che sembra essere permissivo, tollerante e moderno ma nella realtà dei fatti non affronta il problema della legalizzazione in maniera seria ma si accontenta di una tolleranza con buchi legali e amministrativi che non hanno nulla di liberale!
La chiusura di questa catena di coffeeshops non ha niente a che vedere con la politica del governo contro le droghe. Il titolare sembra sia implicato in fattacci; sembra, il condizionale e’ d’obbligo che questi fattacci hanno portato una persona a due metri sottoterra, SEMBRA eh!!